MODELLI ABITATIVI PER UNA VITA DIFFICILE// HOUSING MODELS FOR A DIFFICULT LIFE
Housing Models for a Difficult Life is a sort of diary exploring the idea of existential discomfort through a series of ironic actions in public space which imagine ways to live in the world. This project doubts the act of inhabitation as the pursuit of a “comfort zone” for living by suggesting new forms of inhabitation that exceed the “zone’s” boundaries. The idea of comfort, like discomfort, changes drastically from one person to the next. This project reflects on the act of living starting from a desire for space; a desire to feel at home everywhere and nowhere. «Modelli Abitativi per una Vita Difficile // Housing Models for a Difficult Life esplora il concetto di scomodità esistenziale attraverso una serie di tentativi che suggeriscono nuovi modi di stare al mondo. Un’operazione che mette in dubbio l’atto stesso dell’abitare come uno sforzo teso verso la zona di comodità, suggerendo nuovi immaginari che, fuoriuscendo da questa zona, destabilizzano le nostre abitudini confondendone i limiti tra pubblico e privato, domestico ed estraneo, intimo ed esposto. Questo lavoro parla del vivere a partire da un desiderio di spazio. Il desiderio di costruire ovunque la propria idea di “casa” può nascere nelle pause tra uno spostamento e un altro, durante una vacanza, un viaggio in treno. In tempi lunghi o brevissimi l’idea del “sentirsi a casa” tendiamo a costruirla sempre intorno a noi, è un desiderio a cui la natura umana non può sfuggire. Questa ricerca esplora la scomodità del vivere, una condizione socialmente diffusa oggi, sebbene relativa nella misura in cui ciò che viene percepito come “scomodo” per qualcuno, potrebbe risultare un lusso per altri. Un aspetto importante della scomodità è il suo potenziale di “ricchezza”, infatti affinché il nostro corpo sia scomodo, bisogna disporre di una serie di oggetti e spazi come presupposto al nostro fastidio. Una scomodità che stuzzica il gioco e la provocazione in uno spazio inteso come dubbio.»[Vanessa Alessi, dall’intervista sul numero «Discomfort» di Roots§Routes]//«Il progetto riflette intorno alla relazione tra Abitare, Costruire ed Esistere. L’ Abitare è un insieme di tattiche esistenziali, modi che l’uomo inventa di stare al mondo, dando corpo ai suoi bisogni e desideri attraverso l’atto continuo del costruire, plasmando la propria condizione, cercando di pensarla come certa e riparata. Il moltiplicarsi di forme che solo ci albergano non ha allontanato l'urgenza di abitare/costruire, di produrre identità e differenze. Si tratta della possibilità di pensare l’uomo e lo spazio non come due entità separate, bensì legate dall’atto dell’abitare. Ogni abitare è imperfetto, è come la vita autentica un continuo costruire: una sorta di avamposto dal quale guardare il mondo e agire su di esso, quasi per paradosso una condizione nomade, un'identità in divenire.»[Giulia Crisci, curatrice indipendente e attivista]
ART RESISTANCE KITTHAT'S CONTEMPORARY_Milano
HOUSING MODELS MODELS FOR A DIFFICULT LIFE// MODELLI ABITATIVI PER UNA VITA DIFFICILEPress Event by Studio Isabella ErraniAtelier | Aufbau Haus_Berlin
HOUSE OF DISPLACEMENT FESTIVALcurated by CampoBaseproduced by Fondazione Sandretto Re Rebaudengo_Turin
L'A-Gamben brindisi alla cultura italiana in bilicoMicro-action: bevi un espresso ritto su una gamba
QUEEN MARIE ANTOINETTEMicro-action: use the pillow neck as a crown
LOOKING FOR FLAT// CERCO CASA
SLEEPING IN LOOP ON A YOGA MATT ON THE STAIRCASE// DORMIRE DI CONTINUO SU UN TAPPETINO YOGA SULLE SCALE
THE IMAGINARY FRIENDSMicro-action: put two heats on your knees
PROIEZIONI IN DIAGONALE DI FILM SULLA MIGRAZIONE ITALIANA
WALKING YOUR PLANT ON A LEASH// PORTA A SPASSO LA TUA PIANTA AL GUINZAGLIO
SLEEPING IN LOOP// DORMIRE DI CONTINUO
THE SLEEP OF THE WONKY THINKERS// IL SONNO DEL PENSIERO SBILENCO
DISCOMFORT OF THE DUMMY JOY// DISAGIO DELLA FINTA GIOIA
ABITO
AIR B&ME // Terms and Conditions[Caffè Internazionale _ Palermo]